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De Laurentiis e' una furia: Torniamo a vincere

Avrebbe voluto assegnare il suo Oscar a Bologna, e invece s’è dovuto accontentare di assistere alla sfilata delle stelle del cinema via satellite. Aurelio De Laurentiis non ha gradito lo spettacolo del Dall’Ara.

Che decisamente non è Hollywood: arrabbiato, deluso, irritato dalla sconfitta. Non è intervenuto dal vivo, ma dietro le quinte si è fatto sentire. E ha chiesto una vittoria. Al più presto. Un risultato positivo anche dal punto di vista statistico e della classifica, per dirla in parole povere. E non soltanto del gioco. Un successo, insomma, distante ormai un mese e mezzo: è dal 24 gennaio, che il suo Napoli non toglie lo champagne dal ghiaccio. È dalla trasferta di Livorno: 43 giorni.

Dopo aver seguito la squadra a Siena, ieri il presidente non ha raggiunto i suoi: ha guardato la partita incollato al televisore. E poi ha parlato al telefono dopo il fischio finale sia con i dirigenti, sia con il tecnico. E l’umore non era certo dei migliori. Non poteva essere altrimenti, del resto, considerando che nelle ultime sei partire la squadra ha raccolto quattro pareggi e due sconfitte. Otto punti in altrettante giornate. Ovvero, da quando è cominciato il girone di ritorno.

Numeri impietosi, considerando la stessa fetta del girone d’andata: sette punti nelle sette partite targate Donadoni. Un paragone che, però, non regge assolutamente dal punto di vista del gioco e dello spessore tattico: questo Napoli è un’altra cosa, è una squadra vera. Ma è altrettanto palese che la storia si è un po’ complicata: l’involuzione dell’attacco è un dato che ha sottolineato anche De Laurentiis.

Tocca ai calciatori svegliarsi, aggiustare la mira e dimostrare personalità: il prolungamento e l’aumento di Lavezzi, il prossimo di Hamsik, la conferma di Denis e i 18 milioni investiti per Quagliarella sono spilli nella mente del produttore Il Mattino.

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